Hai sempre sbagliato a compilare un assegno: ecco l’errore comune da evitare

Compilare un assegnopotrebbe sembrare un’operazione semplice e automatica, ma troppo spesso si commettono errori che rischiano di invalidare l’assegno o di rallentare notevolmente l’incasso del denaro. Uno degli errori più comuni, che moltissimi fanno senza rendersene conto, riguarda la discordanza tra l’importo scritto in cifre e quello riportato in lettere. Questo dettaglio, apparentemente marginale, è invece fondamentale per il buon esito del pagamento, sia che tu debba compilare un assegno bancario che un titolo postale.

Evitare la discordanza tra cifre e lettere

L’errore che più frequentemente causa problemi è la non perfetta corrispondenza tra l’importo scritto in numeri e quello descritto per esteso in lettere. È obbligatorio riportare il valore con precisione sia nell’apposita casella numerica sia sulla riga destinata al testo. In caso di difformità, la banca o la posta considera valido l’importo scritto in lettere. Tuttavia, ciò non significa che la discordanza sia priva di rischi: questo sbaglio può portare rallentamenti nelle tempistiche di incasso o, nei casi peggiori, il completo rifiuto dell’assegno da parte dell’istituto.

Se, per esempio, indichi 1.000,00 euro in cifre, ma per errore scrivi “milleduecento euro” nello spazio a lettere, l’errore sarà evidente e il titolo sospeso: la normativa e gli istituti finanziari tutelano in questo caso il beneficiario, prendendo come riferimento la versione in lettere, ma la possibilità che vengano chiesti controlli supplementari è concreta. Da qui la necessità di controllare sempre, con attenzione, ogni campo del modulo prima della firma. Per questo tipo di operazione, la corretta compilazione dell’assegno è fondamentale non solo per evitare errori, ma anche per proteggersi da possibili contestazioni o tentativi di frode.

La firma e i dettagli obbligatori

Un altro errore spesso sottovalutato riguarda la firma. Senza la sottoscrizione del traente (chi emette l’assegno), il titolo non ha valore legale e non potrà essere incassato dal beneficiario. Non solo: la firma deve essere coerente con quella depositata presso lo sportello, chiara e leggibile, in modo da evitare sospetti di falsificazione o scambi di identità.

Oltre alla firma, è indispensabile compilare in modo accurato:

  • Luogo di emissione
  • Data (senza la quale l’assegno può essere annullato)
  • Beneficiario, ossia la persona o l’ente a cui viene indirizzato il pagamento

Una dimenticanza in uno di questi campi comporta la nullità o il respingimento automatico del titolo.

Accorgimenti pratici contro errori e frodi

Oltre ai rischi di errore materiale, bisogna essere consapevoli delle strategie che agevolano la sicurezza contro truffe e contraffazioni. Una pratica molto diffusa consiste nell’inserire un cancelletto # all’inizio e alla fine dell’importo scritto in cifre e in lettere. Anche una semplice barretta inclinata posta dopo l’importo impedisce di aggiungere numeri ulteriori e quindi riduce il rischio di contraffazione della somma.

Per esempio, invece di scrivere semplicemente “2.000,00”, si può indicare #2.000,00# oppure scrivere “duemila/00” racchiuso tra cancelli. Questo semplice accorgimento, pur non essendo strettamente obbligatorio, è vivamente consigliato dagli esperti e dagli istituti finanziari, poiché contribuisce a tutelare sia chi emette sia chi riscuote l’assegno.

Assegni scoperti e dati errati

Non sempre si tratta di volontà di truffa: anche un semplice errore nella compilazione può rendere l’assegno privo di copertura o addirittura non riscuotibile. La causa più frequente? Un campo lasciato vuoto o errori nell’importo, nella causale (quando richiesta) oppure nel numero di conto del beneficiario per quanto riguarda bollettini postali.

Compilazione dei bollettini postali: errori da evitare

Per quanto riguarda la compilazione di un bollettino postale, i rischi sono simili. Tra gli errori più comuni vanno segnalati:

  • Errato numero di conto corrente del beneficiario: anche un singolo numero sbagliato può compromettere l’intera operazione.
  • Discordanza tra importo in cifre e importo in lettere: come per gli assegni, questa incongruenza può invalidare il pagamento.
  • Mancata causale o causale errata, spesso richiesta per alcune tipologie di bollettino.

Chi opta per la compilazione digitale può ridurre il rischio di errori, grazie ai controlli automatici degli strumenti online forniti dalle banche e da Poste Italiane. Tuttavia, anche con questi strumenti resta fondamentale controllare ogni campo prima dell’invio definitivo.

La precisione è la regola base: una piccola svista, come un importo discordante o un beneficiario indicato in modo errato, vanifica l’efficacia del pagamento e richiede spesso lunghi tempi di rettifica.

Consigli e buone pratiche per evitare errori

  • Controlla sempre l’importo in cifre e in lettere, verificando che coincidano perfettamente.
  • Apponi la firma per esteso alla fine della compilazione e confrontala con quella depositata.
  • Inserisci il luogo e la data senza omissioni o errori ortografici.
  • Utilizza i simboli di protezione (cancelletto o barretta) per evitare alterazioni.
  • Scrivi sempre in stampatello chiaro e ben leggibile ogni dato richiesto.

La procedura bancaria di lavorazione degli assegni e dei bollettini è molto rigorosa: il personale verifica ogni dettaglio del modulo e in caso di difformità scattano controlli che possono portare a ritardi anche di settimane. Se il pagamento è urgente, un banale errore può dunque causare non pochi disagi, sia a chi incassa sia a chi effettua il pagamento.

Fai sempre attenzione ai campi richiesti, non lasciare nulla in bianco e dedica qualche istante al controllo finale: ti eviterai inutili complicazioni e potrai garantire la regolarità dell’operazione, sia che tu stia compilando per la prima volta un assegno, sia che tu sia già abituato a questa pratica apparentemente semplice ma che nasconde numerose insidie tecniche e amministrative.

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