Quando si tratta di risparmi e di quanto occorre realmente avere sul conto corrente in relazione alla propria età, la domanda è tutt’altro che banale. In Italia, come in molte altre economie avanzate, il livello di risparmio personale è influenzato da fattori come il reddito, la stabilità del lavoro, le abitudini familiari e la consapevolezza finanziaria. Da qui nasce una delle domande più ricorrenti: “Quanto dovrei avere da parte sul conto a questa età?” Le risposte possono sorprendere per l’ampiezza delle differenze che emergono tra le varie fasi della vita, sottolineando come le esigenze e gli obiettivi finanziari mutino profondamente con il passare degli anni.
Linee guida generali: le cifre raccomandate per ogni fascia d’età
Non esiste una cifra standard universalmente valida. Tuttavia, secondo esperti finanziari e istituti bancari, è possibile identificare delle linee guida che aiutano a farsi un’idea di quale sia la posizione “ottimale” del proprio conto rispetto alla media, tenendo conto del reddito annuo e degli stili di vita personali.
Le principali raccomandazioni indicano:
- Entro i 30 anni: si suggerisce di essere riusciti ad accumulare almeno l’equivalente di un anno di stipendio netto. Per esempio, chi guadagna 20.000 euro annui dovrebbe avere una somma simile da parte. Questo importa molto soprattutto per la sicurezza finanziaria in caso di imprevisti e per iniziare a pianificare le prime tappe importanti come l’indipendenza abitativa o la creazione di una famiglia.
- Entro i 40 anni: il target sale al doppio del proprio reddito annuale, ovvero circa 40.000 euro nell’esempio precedente. A questa età, il peso delle spese fisse (mutuo, figli, investimenti) aumenta, ma ci si aspetta anche una maggiore stabilità lavorativa e una migliore capacità di risparmio.
- Entro i 50 anni: l’obiettivo dovrebbe essere quello di quattro o cinque volte il proprio stipendio annuo, perciò tra 80.000 e 100.000 euro. A questa fase la priorità gira intorno a proteggere la famiglia e pianificare investimenti importanti per il futuro.
- Entro i 60 anni: la riserva ideale si porta tra sei e nove volte il reddito annuale, quindi da 120.000 a 180.000 euro. L’approssimarsi della pensione rende fondamentale aumentare il patrimonio di sicurezza.
- Alla pensione (intorno ai 67 anni): il traguardo consigliato è dieci volte il reddito annuale, ovvero almeno 200.000 euro per chi guadagna 20.000 euro all’anno. Questo permette di affrontare con più serenità l’incertezza del sistema pensionistico e l’eventuale necessità di spese sanitarie extra.
Questi valori, naturalmente, vanno contestualizzati sulla base della propria situazione individuale, delle scelte di vita, delle regioni in cui si vive e dei cambiamenti legislativi che riguardano previdenza e lavoro.
Fattori individuali e sociali che influenzano il risparmio
La cifra che ognuno dovrebbe avere a disposizione nel proprio conto corrente dipende da diversi elementi:
- Reddito attuale e storico: chi ha iniziato a lavorare presto o ha svolto lavori a reddito più elevato potrà avere un patrimonio superiore rispetto alla media dei coetanei. Allo stesso modo, carriere discontinue o periodi di lavoro precario possono influenzare significativamente la capacità di risparmio.
- Stile di vita: una vita caratterizzata da spese elevate, frequenti viaggi o acquisti rilevanti riduce la somma risparmiata. Al contrario, abitudini di consumo attente e uno stile sobrio favoriscono un conto corrente più ricco.
- Obiettivi e progettualità: il risparmio non è solo una questione quantitativa, ma anche qualitativa. Chi prevede di comprare casa o di fare un importante investimento, dovrebbe costruire un “cuscinetto” superiore rispetto a chi non ha queste ambizioni immediate.
- Famiglia e responsabilità: crescere figli o occuparsi di familiari richiede una pianificazione finanziaria più stringente e una maggiore liquidità disponibile per affrontare imprevisti o spese programmate.
- Condizioni economiche generali: inflazione, crisi economiche e cambiamenti nei sistemi previdenziali possono spingere a mutare nel tempo le percentuali di risparmio suggerite.
Inoltre, la fase di vita in cui ci si trova gioca un ruolo fondamentale. I giovani adulti, ad esempio, spesso antepongono esperienze e viaggi alla creazione di un patrimonio sostanzioso, mentre in età più avanzata la priorità si sposta verso la protezione del capitale e la creazione di un fondo di emergenza.
Gestione intelligente del conto: dagli adolescenti agli adulti
Le banche e le società finanziarie hanno ben chiari i bisogni specifici delle diverse età e offrono prodotti su misura. Ad esempio, molte banche mettono a disposizione conti giovani o conti correnti per minorenni, senza canone e con servizi digitali integrati, pensati per insegnare ai ragazzi l’importanza della gestione del denaro, ma anche per offrire alle famiglie uno strumento di controllo e pianificazione (parental control).
A partire dai 13 anni, i ragazzi possono iniziare a gestire piccole somme e imparare così il valore del risparmio. I prodotti rivolti a questa fascia d’età sono solitamente limitati nel plafond e nelle funzionalità operative, proprio per incoraggiare una crescita finanziaria responsabile. I vantaggi comprendono carte di debito dedicate, app di gestione e bonifici periodici dai genitori, strumenti che permettono di accumulare le prime esperienze in campo economico in modo sicuro e tutelato.
Arrivati alla maggiore età, la scelta si amplia: dai conti tradizionali a quelli completamente digitali, dagli investimenti nei fondi comuni agli strumenti per la previdenza integrativa, fino alle assicurazioni sulla vita. Crescono quindi anche le responsabilità nella costruzione del proprio patrimonio.
Strategie per far crescere i risparmi e raggiungere gli obiettivi
Per avvicinarsi alle soglie indicate dagli esperti è essenziale adottare una strategia di risparmio mirata, tenendo conto di:
- Risparmio automatico: impostare bonifici regolari verso conto deposito o strumenti di investimento aiuta a creare una disciplina e a evitare la tentazione di spendere tutto ciò che si guadagna.
- Diversificazione degli investimenti: non è consigliabile lasciare tutte le somme sul conto corrente, dove i rendimenti sono nulli e si corre il rischio dell’inflazione. Meglio diversificare tra strumenti a breve termine per le emergenze e soluzioni a medio-lungo termine (come fondi comuni di investimento o piani pensionistici).
- Controllo regolare delle spese: analizzare periodicamente le proprie uscite consente di identificare spese superflue e ridefinire gli obiettivi finanziari.
- Pianificazione assicurativa: protegge da eventi imprevedibili che potrebbero erodere in pochissimo tempo anni di risparmi.
Psicologia del risparmio e cultura finanziaria
Una variabile spesso sottovalutata è quella legata alla psicologia del risparmio: la paura di non avere abbastanza risorse spinge alcune persone ad accumulare oltre il necessario, mentre la mancanza di educazione finanziaria porta molti altri a trascurare il futuro. Per questo motivo risulta fondamentale migliorare la propria cultura finanziaria, affidandosi a fonti attendibili e aggiornate, che presentino regolarmente le novità sui mercati e informazioni su prodotti assicurativi, fiscali e previdenziali.
In definitiva, avere sotto controllo il proprio conto in relazione all’età è il risultato di una buona pianificazione e di scelte informate. Le differenze tra le varie fasce d’età, spesso sorprendenti, evidenziano come il percorso finanziario sia diverso per ciascuno ma guidato da criteri oggettivi di prudenza e lungimiranza. Adeguare le proprie strategie e i propri obiettivi alle condizioni personali è la chiave per affrontare con serenità il presente e pianificare efficacemente il futuro.